lunedì 9 febbraio 2015

Pirografo e pirografia: ecco tutto quello che bisogna sapere!

Il pirografo è una macchina che sfrutta corrente elettrica per scaldare la lancia del pirografo stesso. E' formato da un cavo di alimentazione, un trasformatore regolabile, una "penna" e infine dalle punte intercambiabili. E' uno strumento che utilizza anche notevoli quantità di calore raggiungendo temperature importanti. 

È quindi fondamentale lavorare in uno spazio il più possibile sicuro. Se si lavora in casa (es. il tavolo della cucina) è bene procurarsi un pezzo di compensato da usare come protezione per il mobile che ci fa da supporto.
Per quanto riguarda la sicurezza per le dita è importante sottolineare che, nonostante sia importante avere una buona posizione della mano per evitare scottature è anche vero che, non sono necessari guanti o altre precauzioni che avrebbe come unico risultato la drastica diminuzione della precisione.

Importante è sottolineare anche che, soprattutto nel caso della tornitura, se sono presenti dei residui di colla una volta bruciati col pirografo possono creare fumi molto nocivi, soprattutto le colle cianoacriliche che, chimicamente, fanno parte della famiglia dei cianuri. È anche bene non usare legni verniciati e MDF.

Per quanto riguarda il mantenimento del pirografo le accortezze sono poche e molto semplici: è importante, prima di spegnere il pirografo, portare la temperatura a zero e alzarla nuovamente solo quando l’apparecchio è già stato acceso.

Evitare di lavorare ad alte temperature per tanto tempo, fare delle pause di cinque minuti ogni mezz'ora circa in modo da dare al pirografo il tempo di raffreddarsi un po’.

La pulizia delle punte è fondamentale. Per pulire i pennini a coltello basta una lama di cutter. Per le altre si può usare carta vetro fine a sua volta carteggiata. Questo per prevenire l’usura eccessiva delle anse. 

La pirografia è una variante del disegno tradizionale e adotta gli stessi accorgimenti per poter essere confortevole e funzionale.

Se si pirografa su una superficie piana è molto importante che il piano da lavoro sia inclinato dai 25 ai 45° in modo che l’occhio sia perpendicolare alla superficie del disegno.

Quando si pirografa è fondamentale avere sempre a portata di mano un pezzo di carta vetro fine o, ancora meglio, una spugna abrasiva fine. Sull’ansa del pirografo, a causa del calore, si accumula un residuo di materiale che carbonizzandosi impedisce al pennino di scaldarsi adeguatamente e di continuare a bruciare il legno imprimendo efficacemente il segno nero.

Sebbene sia complicato non è impossibile correggere un errore. Molti usano la cartavetro ma non è il modo migliore per ovviare a un errore. È consigliabile usare un raschietto. La cartavetro tende a creare una superficie sporca che, anche se si interviene con una correzione successiva, rimarrà sempre visibile.
Usare un raschietto dà risultati molto più precisi perché si può lavorare in un’area molto ristretta senza toccare il legno circostante. Il raschietto può eliminare il legno in modo che non ci siano conche mentre la cartavetro può facilmente creare delle depressioni. 

Per trasferire un disegno su legno ci sono diversi metodi.

Il primo e più immediato è disegnare a mano libera direttamente sul legno. Una volta terminata la pirografia basterà una gomma per cancellare le linee di matita.

La cartacarbone, possibilmente quella di grafite, è un buon mezzo per trasferire un disegno. Tenetela in posizione con del nastro di carta e siate leggeri nel trasferire le linee. Tracce troppo marcate sono da evitare.

Una tecnica molto importante è la comparazione con griglia. Si disegna una griglia sull’immagine da ricopiare e una ingrandita o rimpicciolita sul supporto da pirografare. Quindi si indicizzano gli assi x e y e si ricopia il disegno.

La matita perfetta da usare direttamente sul legno è la 2b. Abbastanza scura da poter essere vista e abbastanza morbida da poter essere cancellata facilmente. 

Per far si che il pennino scorra con maggior precisione il supporto deve essere finemente carteggiato. È importante quindi spendere del tempo nella fase di preparazione del supporto. Carteggiando il legno con grane da 150 a 320 o 400 di otterrà una superficie perfettamente adatta al nostro scopo.

Il disegno deve essere orientato tenendo in considerazione le fibre del legno. Ad esempio un paesaggio orizzontale starà meglio se la venatura sarà orientata orizzontalmente.

Uno dei primi problemi che ci si ritrova ad affrontare è come fare ad avere una linea uniforme evitando il puntino nero all’inizio e alla fine della nostra linea. Ciò avviene perché il calore viene assorbito rapidamente appena tocca una superficie con una temperatura inferiore e porosa come il legno.
Una delle tecniche consiste nel toccare la superficie del supporto da pirografare con il pennino già in movimento con un gesto che ricorda l’atterraggio e la partenza di un aeroplano. 
Un’altra tecnica, probabilmente più efficace anche se più macchinosa, consiste nel soffiare leggermente sulla punta rovente in modo da abbassare leggermente la temperatura. 
L’ultima tecnica consiste nell’abbassare la temperatura del pennino scaricandola su un pezzo di scarto.

Ovviamente è anche questione di pratica e mano ferma, più sarete allenati migliore sarà la qualità della linea che traccerete. 

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1 commento:

Unknown ha detto...

Ciao! sono alle prime armi, mi piace disegnare e vorrei cimentarmi sul legno. Sapreste indirizzarmi verso l'acquisto di un pirografo per cominciare, quindi senza troppe presete ma adatto al disegno? Su internet si trova di tutto, da quello da 20 euro a quello di 200 ma non capisco la differenza. Potete aiutarmi anche per la scelta delle punte?
grazie ! Lore