Il
pirografo è una macchina che sfrutta corrente elettrica per scaldare la lancia del pirografo
stesso. E' formato da un
cavo di alimentazione, un trasformatore regolabile, una "penna" e infine dalle punte intercambiabili. E' uno strumento che utilizza anche notevoli
quantità di calore raggiungendo temperature importanti.
È
quindi fondamentale lavorare in uno spazio il più possibile sicuro. Se
si lavora in casa (es. il tavolo della cucina) è bene procurarsi un
pezzo di compensato da usare come protezione per il mobile che ci fa
da supporto.
Per quanto riguarda la sicurezza
per le dita è importante sottolineare che, nonostante
sia importante avere una buona posizione della mano per evitare
scottature è anche vero che, non sono necessari guanti o altre
precauzioni che avrebbe come unico risultato la drastica diminuzione
della precisione.
Importante è sottolineare anche che, soprattutto nel caso della tornitura, se sono
presenti dei residui di colla una volta bruciati col pirografo
possono creare fumi molto nocivi, soprattutto le colle cianoacriliche
che, chimicamente, fanno parte della famiglia dei cianuri. È
anche bene non usare legni verniciati e MDF.
Per quanto riguarda il mantenimento del pirografo le
accortezze sono poche e molto semplici: è importante, prima di spegnere il pirografo, portare la temperatura a
zero e alzarla nuovamente solo quando l’apparecchio è già stato
acceso.
Evitare
di lavorare ad alte temperature per tanto tempo, fare delle pause di
cinque minuti ogni mezz'ora circa in modo da dare al pirografo il
tempo di raffreddarsi un po’.
La pulizia delle punte è fondamentale.
Per
pulire i pennini a coltello basta una lama di cutter. Per le altre si
può usare carta vetro fine a sua volta carteggiata. Questo per
prevenire l’usura eccessiva delle anse.
La
pirografia è una variante del disegno tradizionale e
adotta gli stessi accorgimenti per poter essere
confortevole e funzionale.
Se
si pirografa su una superficie piana è molto importante che il piano
da lavoro sia inclinato dai 25 ai 45° in modo che l’occhio sia
perpendicolare alla superficie del disegno.
Quando
si pirografa è fondamentale avere sempre a portata di mano un pezzo
di carta vetro fine o, ancora meglio, una spugna abrasiva fine.
Sull’ansa del pirografo, a causa del calore, si accumula un residuo
di materiale che carbonizzandosi impedisce al pennino di scaldarsi
adeguatamente e di continuare a bruciare il legno imprimendo
efficacemente il segno nero.
Sebbene
sia complicato non è impossibile correggere un errore. Molti
usano la cartavetro ma non è il modo migliore per ovviare a un
errore. È consigliabile usare un raschietto. La
cartavetro tende a creare una superficie sporca che, anche se si
interviene con una correzione successiva, rimarrà sempre visibile.
Usare
un raschietto dà risultati molto più precisi perché si può
lavorare in un’area molto ristretta senza toccare il legno
circostante. Il
raschietto può eliminare il legno in modo che non ci siano conche
mentre la cartavetro può facilmente creare delle depressioni.
Per
trasferire un disegno su legno ci sono diversi metodi.
Il
primo e più immediato è disegnare a mano libera direttamente sul
legno. Una volta terminata la pirografia basterà una gomma per
cancellare le linee di matita.
La
cartacarbone, possibilmente quella di grafite, è un buon mezzo per
trasferire un disegno. Tenetela in posizione con del nastro di carta
e siate leggeri nel trasferire le linee. Tracce troppo marcate sono
da evitare.
Una
tecnica molto importante è la comparazione con griglia. Si disegna
una griglia sull’immagine da ricopiare e una ingrandita o
rimpicciolita sul supporto da pirografare. Quindi si indicizzano gli
assi x e y e si ricopia il disegno.
La
matita perfetta da usare direttamente sul legno è la 2b. Abbastanza
scura da poter essere vista e abbastanza morbida da poter essere
cancellata facilmente.
Per
far si che il pennino scorra con maggior precisione il supporto deve essere finemente carteggiato. È importante quindi
spendere del tempo nella fase di preparazione del supporto.
Carteggiando il legno con grane da 150 a 320 o 400 di otterrà una
superficie perfettamente adatta al nostro scopo.
Il
disegno deve essere orientato tenendo in considerazione le fibre del
legno. Ad esempio un paesaggio orizzontale starà meglio se la
venatura sarà orientata orizzontalmente.
Uno
dei primi problemi che ci si ritrova ad affrontare è come fare ad
avere una linea uniforme evitando il puntino nero all’inizio e alla
fine della nostra linea. Ciò
avviene perché il calore viene assorbito rapidamente appena
tocca una superficie con una temperatura inferiore e porosa come il
legno.
Una
delle tecniche consiste nel toccare la superficie del supporto da
pirografare con il pennino già in movimento con un gesto che ricorda
l’atterraggio e la partenza di un aeroplano.
Un’altra tecnica,
probabilmente più efficace anche se più macchinosa, consiste nel
soffiare leggermente sulla punta rovente in modo da abbassare
leggermente la temperatura.
L’ultima
tecnica consiste nell’abbassare la temperatura del pennino
scaricandola su un pezzo di scarto.
Ovviamente
è anche questione di pratica e mano ferma, più sarete allenati
migliore sarà la qualità della linea che traccerete.
1 commento:
Ciao! sono alle prime armi, mi piace disegnare e vorrei cimentarmi sul legno. Sapreste indirizzarmi verso l'acquisto di un pirografo per cominciare, quindi senza troppe presete ma adatto al disegno? Su internet si trova di tutto, da quello da 20 euro a quello di 200 ma non capisco la differenza. Potete aiutarmi anche per la scelta delle punte?
grazie ! Lore
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