lunedì 13 aprile 2015

Woodpost, l'app che stampa le tue foto su legno

Dagli Stati Uniti sta per arrivare anche in Italia Woodpost, il servizio che permette di stampare su tavole di legno le foto. Il tutto, direttamente dall’app ufficiale per iPhone.

Woodpost è una nuova applicazione per iPhone e iPad sviluppata da Not A Basement Studio, che permette di ordinare le stampe su legno con le fotografie. Tra le tante opzioni disponibili vi è anche la possibilità da editarle.

Tra le applicazioni messe in evidenza da Apple con immensi banner all’interno dell’App Store, Woodpost non passa certo inosservata.

E' un servizio che permette di stampare su tavolette di legno le proprie foto, rendendole eterne e bellissime.

Nello specifico si hanno a disposizione diversi layout, l’accesso completo alla libreria, la possibilità di decidere la posizione all’interno dell’area di stampa, e la superficie posteriore completamente editabile con frasi o con un particolare messaggio.

Le tavolette Woodpost sono disponibili in due formati: sia quadrato che rettangolare; si può, inoltre sceglie anche il tipo di accessorio: supporto o magnete.

L’app contiene già dei modelli per le foto, ma l’utente è libero di selezionare le immagini anche dal proprio rullino.
Il processo di selezione e di ordinazione è semplice ed immediato, il tutto a portata di click.
Il servizio utilizza compensato durevole e sostenibile per la tavoletta e il supporto, mentre la confezione è in carta kraft. L’aspetto è molto dolce, anche al tatto, ed è tutto naturalmente eco-compatibile.

Il prezzo è unico: tavoletta Woodpost + accessori a 7.99$. La spedizione è gratuita in tutto il mondo, con rimborso garantito se l’utente non è soddisfatto del risultato.
L’applicazione, invece, è completamente gratuita.

Stampare sul legno non è facile perché ogni pezzo è unico e ha le sue imperfezioni, ma Woodpost ha provato vari tipi di inchiostro e di tecniche di stampa fino a trovare quella combinazione di colori e dettagli d’immagine che offre un’ottima qualità finale.

Questo è un classico esempio di come la tradizione si unisce alla tecnologia, il legno alle app.

martedì 7 aprile 2015

Il legno all'Expo 2015

Manca davvero poco all'apertura del tanto atteso Expo 2015. Tra non pochi scandali, si sono conclusi i lavori di creazione dei vari padiglioni ed il protagonista indiscusso è sicuramente il legno. Al suo fianco non potevano certo mancare il vetro e l'acciaio, al fine di creare decine di meraviglie dell’architettura.



L'esposizione interamente dedicata al cibo vede una nuova città alla periferia ovest di Milano. Quattromila persone sono al lavoro, a poche settimana dal grande evento. È un fitto incrociare di gru, muletti, caterpillar, scale telescopiche, carpentieri. Tanti i veicoli che manovrano vari materiali: una meraviglia dell’ingegneria.



Tra i tanti partecipanti non passa certo inosservata la presenza dei vietnamiti con le loro strutture arborescenti in bambù che formeranno una casa-foresta asiatica accanto al cosiddetto Cluster del Riso. Il piccolo edificio del Vietnam, disegnato dall’architetto Vo Trong Nghia, virtuoso di questa tecnica, sarà una delle attrazioni di Expo 2015.

Il tema è l’alimentazione a livello globale ma l'Expo 2015 è anche una mostra en plein air di architetture.
Percorrendo gli enormi spazi dedicati agli ospiti emerge anche l’effetto-competizione. Il visitatore, dal 1° maggio, non solo camminerà tra aiuole e campi coltivati, betulle e palmizi, tra i Cluster del Caffè e dei Cereali; non solo spazierà tra 130 ristoranti dall’hamburger Usa ai formaggi di Eataly ai falafel arabi; ma visiterà un festival di architettura sostenibile.

Questo è l’effetto Expo: design, moda, gusto.



Expo del cibo ma anche del legno. All’ingresso già svetta il Padiglione Zero col suo effetto montuoso. È il primo che s’incontra arrivando dalla passerella pedonale. Disegnato da Michele De Lucchi, tutto in abete nazionale, il Pad Zero è in linea visiva con le Alpi, e introdurrà, simbolicamente, il concetto “Nutrire il pianeta”.
I giapponesi hanno ideato la sofisticata gabbia in cedro, quasi una maglia intrecciata, segno di «diversità armoniosa». Più in là, legno biondo anche per l’elegante parallelepipedo del Cile a travi incrociate.

Gli eroi di Expo 2015 saranno i manovali con il legno (fornito in gran parte da Trentino, Austria e Slovenia)  è il materiale più rappresentativo.

La vetrina mondiale sulla cultura del food ha portato il “New York Times” a definire Milano «the place to be» nel 2015.



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lunedì 30 marzo 2015

Cos'è l'intaglio del legno?

Dopo aver scritto delle varie tecniche per la lavorazione del legno, tra cui la tornitura e la pirografia, affrontiamo un'altra attività molto importante per tutti coloro che hanno la passione per questo settore.
L'intaglio del legno è una forma di lavorazione artistica di questo splendido materiale naturale dalle origini antichissime, il quale da sempre ha costituito una delle attività artigianali più significative.


Le origini di quest'arte decorativa risalgono all'esigenza di abbellire e rendere più accogliente i propri ambienti e trasformare oggetti d'uso comune in splendidi manufatti, esprimendo al tempo stesso valori simbolici legati alle tradizioni locali. 
Le prime decorazioni consistevano in disegni geometrici, rosoni, stelle, cerchi al compasso, ruote solari. Tutt'ora gli infiniti motivi ornamentali realizzati dagli intagliatori sono elaborazioni, interpretazioni personali e sviluppi di schemi arcaici.



I principali tipi di intaglio praticati sono:

- intaglio a Tacche (o a punta di coltello). Questo tipo di intaglio si esegue su manufatti di vario tipo a superficie piana, ad esempio, piatti, scatole ecc. Il disegno è geometrico e per avere un buon risultato deve essere armonico. Viene eseguito con compasso, squadretta, circoligrafo, goniometro e matita a punta sottile. Dal punto di vista prettamente tecnico l'intaglio a tacche è la forma più semplice delle incisioni su legno, l'insieme di tacche consente la realizzazione di motivi ornamentali di grande pregio artistico. Le opere realizzate a tacche a triangoli incisi si completano anche con linee curve o diritte più o meno profonde. E' indubbiamente un'ottima scuola per altri tipi di lavorazioni del legno ad esempio bassorilievi, scultura a tutto tondo,ecc.

- intaglio Floreale. Quest'intaglio si esegue con sgorbie e scalpelli. Il disegno è soggettivo, dando libero sfogo alla propria fantasia. L'intaglio floreale e a punta di coltello possono essere eseguiti sullo stesso manufatto. L'intaglio floreale è un intaglio decorativo. Si possono decorare piatti, scatole, cornici o addirittura creare pannelli floreali. 
A differenza dell'intaglio a punta di coltello, dove il disegno è geometrico e non vi sono spazi vuoti da riempire, nell'intaglio floreale il discorso cambia, il disegno deve essere studiato in modo da far sì che tra un fiore e l'altro non ci sia uno spazio troppo grande da pulire o riempire punzonandolo. Quest'intaglio si può inserire contemporaneamente in un manufatto lavorato a punta di coltello. Ad esempio il fiore può essere inserito in un cerchio; i petali inseriti all'interno di un cerchio o di un rombo devono toccare gli estremi del cerchio o del rombo.

- intaglio Gotico. Il gotico è lo stile che predomina per tutto il medioevo, stile architettonico tipico dei molte tra le principali cattedrali europee. L'arte gotica non riguarda solo l'architettura ma anche la pittura e la scultura. L'intaglio gotico ha generalmente un disegno complesso ed è caratterizzato da vari livelli di incisione che superano il centimetro.


I legni (o essenze) più usati nell’intaglio sono:
- Tiglio: legno dolce di pasta chiara, molto facile da lavorare. E' un legno facile per l'intaglio, specie per chi si avvicina per la prima volta alla scultura.
- Noce: è un legno pregiato. Il più usato in scultura e intaglio. A differenza del tiglio è più duro da intagliare, molto compatto e di colore scuro, e con il passare del tempo acquista una colorazione brunita.
- Acero: legno bianco, molto simile al tiglio ma con le caratteristiche del noce. Legno compatto a vena fine. Di ottima lavorabilità.
- Pino Cimbro: è il legno più pregiato tra le conifere. Detto anche "cirmolo", è un buon legno da intaglio. Tenero con venature rosate; come lavorazione è molto simile al noce.


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lunedì 23 marzo 2015

L'anti smartwatch targato Made in Italy con lavorazione artigianale del legno!

E' ancora difficile prevedere se gli smartwatch ci saranno veramente utili nella vita quotidiana, ma sicuramente tutto il mondo dell’alta tecnologia ci si sta impegnando a fondo. Un'evoluzione in pieno ritmo che giorno dopo giorno lancia sul mercato delle novità.
Ma cosa può fare chi non vuole cedere alla dittatura del digitale? Chi è "tradizionalista" ma non vuole rinunciare alle innovazioni può contare su tutti quei costruttori di orologi che continuano a credere nell’importanza di lancette e ingranaggi.

E in Italia cosa succede? Siamo tutti ben predisposti verso gli smartwatch o c'è ancora qualcuno che insegue l'"analogico"?
Chi appartiene a quest'ultima categoria non può certo lasciarsi sfuggire l'ultima novità della casa modenese Lowell. Puntando sul legno, quest'azienda Made in Italy, dichiara guerra a tutto ciò che è smart e silicio con i nuovissimi prodotti della serie "Olmo".

"Olmo" è un giovane brand che debutta con una serie di orologi dalla cassa interamente lavorata artigianalmente in legno di olmo, come si deduce dal nome. La cassa è raffinata, dal design minimale ed essenziale, il legno scelto rende il prodotto leggero.

A seconda dei cinque modelli disponibili, il materiale predominante è: l’ebano, il palissandro, il mogano, l’ulivo o il noce. La cassa è costruita partendo da legnami di recupero provenienti da foreste a ciclo di vita controllato. Inoltre, anche il resto degli elementi è riciclabile, e arriva agli stabilimenti della compagnia da fornitori di zona. Le lancette sono mosse da un movimento meccanico a carica automatica, quindi per mantenere "Olmo" sempre attivo basta il movimento del polso.

Il punto debole dell’orologio "naturale" è purtroppo ben comprensibile: essendo realizzato principalmente in legno, l’acqua è il suo nemico mortale. Sia perché assorbita in quantità eccessive può avere effetti negativi sulla stessa struttura della scocca, sia perché l’orologio non è sigillato, e una goccia di troppo potrebbe penetrare nei meccanismi compromettendone il funzionamento.

"Olmo" è un orologio il cui quadrante non è uno schermo OLED, il display non è touch, nella cassa non batte un processore Qualcomm e sotto al cinturino non si nascondono sensori e microfoni: "Olmo" è l’anti-smartwatch.

Se cerchi un orologio particolarmente innovativo e hai intenzione di lasciare le notifiche soltanto sullo schermo dello smartphone, "Olmo" lo trovi già in vendita nei negozi.

lunedì 16 marzo 2015

Un villaggio di case sugli alberi!

Dopo aver scritto dell'innovazione che si sta apportando nel settore edilizio con le case in legno, oggi trattiamo un argomento molto simile: un intero villaggio che vive sugli alberi di castagno tra le montagne del NordOvest d’Italia.

In Piemonte, il sogno della casa sull’albero è diventato realtà!
A sette metri di altezza si scorgono le casette di legno e con le pareti ricamate da decorazioni lignee.

Questo agglomerato coniuga perfettamente: vita nella natura, sviluppo sostenibile e comfort della modernità. Si tratta di dodici adulti e una bambina che hanno deciso di vivere intensamente a contatto con la madre terra, in un'abitazione di legno ecosostenibile.

La casa sull’albero è il rifugio in cui vivere una vita tranquilla ed a contatto con la natura. E' un progetto che ricopre i desideri di molte persone: a chi non piacerebbe vivere liberi e in simbiosi con la natura pura e semplice? Queste sono proprio le fandamenta della piccola comunità nata nel bosco di latifoglie. Immersi nella natura, hanno creato il  primo villaggio "arboricolo" in Italia. Le case, realizzate con le più innovative tecniche di bioedilizia, si integrano perfettamente con la natura e sono costruite utilizzando quanto più possibile materiali del bosco o materiali riciclati. Sorgono tutte sugli alberi di castagno e sono supportate da grosse travi di legno, in stile palafitta.

Molti lavorano in città, lontano dagli alberi sui quali tornano ogni sera. Ognuno costruisce la propria casa più o meno spaziosa con carrucole, corde, forza di volontà e buone braccia; il resto lo offre il bosco e la moderna tecnologia, come i materiali utilizzati per coibentare le pareti delle case contro il freddo. Un vero e proprio lavoro d’ingegneria, che è il risultato dell'esperienza e dello studio delle case già costruite in giro per l’Europa. Il risultato è un perfetto equilibrio di forme, con la massima attenzione e cura per l’ambiente circostante unito al rispetto per l’ecosistema. Il bosco è di vitale importanza per queste persone così come il numero delle specie vegetali, dagli alberi alla erbe spontanee.

Per raggiungere le abitazioni si percorre una stretta e tortuosa strada di montagna con l’auto fino a raggiungere questo luogo incantato. Gli abitanti sono manager, farmacisti, biologi, infermieri, orafi e ricercatori, e a differenza di chi potrebbe pensare che sono degli eremiti, ogni giorno si spostano per andare nei loro rispettivi posti di lavoro, per poi la sera fare ritorno nel loro piccolo mondo, dove il grande spirito di adattamento e il sacrifcio, viene ripagato con l’esperienza unica di vivere sugli alberi a strettissimo contatto con la natura. L’ora del pranzo viene comunicata a tutti i componenti della comunità con il suono di una conchiglia, e tutti si riuniscono per mangiare in uno scenario del tutto esclusivo e spettacolare.

Tra le case sugli alberi del villaggio piemontese, niente strade di asfalto, ma ponti e passerelle di legno sospese, che permettono di non scendere mai a terra per spostarsi da un punto all’altro del villaggio. Ad essere sospeso in aria è quindi l’intero villaggio, i cui abitanti, nonostante l’altezza e l’insolita abitazione non rinunciano alle comodità e alla tecnologia. Chi abita la casa sull’albero, infatti, non si fa mancare telefonino, computer e internet. Il villaggio di case sull’albero, iniziato a costruire nel 2002, è in continua espansione.

FONTE

lunedì 9 marzo 2015

Scopri tutti i vantaggi di costruire la tua casa in legno!

Il legno è una materiale naturale di elevate qualità che permette una lavorazione molto variegata. Può essere applicato in vari settori e negli ultimi anni sta prendendo sempre più piede nell'ambito delle costruzioni. Ad esempio, sempre di più, si  vedono case costruite interamente in legno.



La natura diventa casa, un'abitazione ecosostenibile, ecologica ed efficiente che guarda al futuro ed utilizza tecnologie moderne. Costruire in legno vuol dire realizzare progetti unici di edifici ad elevate prestazioni energetiche, con il minimo impatto ambientale e che permettono di produrre più energia di quanta ne consumiamo.
La tecnologia utilizzata per costruire case in legno è una fusione tra rispetto per l’ambiente e risparmio energetico.



Il legno che si utilizza, generalmente è flessibile, ma allo stesso tempo molto resistente e rispetta le più rigorose normative sugli standard in vigore nell’edilizia. Abitare in una casa in legno significa vivere in un ambiente salubre, sicuro sotto il punto di vista sismico e di elevata classe energetica, la quale permette di ridurre all’osso i consumi oltre che rispettare l’ambiente.

La costruzione di case in legno è sempre più diffusa, in quanto offre bellezza e funzionalità, in perfetta armonia con l’ambiente e con i principi fondamentali della bioedilizia e del risparmio energetico. Sempre più persone preferiscono una casa in legno perché i suoi materiali vengono direttamente dalla natura. Oltretutto una casa in legno offre il vantaggio di tempi di realizzazione estremamente bassi e costi gestibili.
Il legno è un materiale perfetto per la costruzione di case a basso consumo di energia per via della sua bassa conduzione termica e le sue eccellenti proprietà isolanti. Da questo ne deriva un basso consumo di energia per il riscaldamento in inverno ed un clima piacevolmente fresco in estate.



Le case ecologiche costruite in legno possono avere sia uno stile moderno che tradizionale. In questi anni sono state sviluppate e sperimentate una serie di abitazioni standard concependo la casa in bioedilizia come un organismo abitativo nel quale vengono coniugate antiche tecniche costruttive con le più moderne tecnologie.

E per chi non è ancora molto convinto della rivoluzione che le case in legno stanno apportando alle nostre vite, bisogna tenere in considerazione che tutto il legname proviene da foreste certificate che garantiscono per ogni albero tagliato altri piantati, evitando il disboscamento.

lunedì 2 marzo 2015

Anno nuovo, gamma di prodotti nuova!

Noitools si tiene sempre aggiornata sui cambiamenti e sulle evoluzioni del mercato, ecco perchè oggi scriviamo della nuova gamma di prodotti dedicati a questo 2015.


Il nostro obiettivo non è solo quello di apparire, di essere visibili e riconosciuti come i professionisti del settore legno. Puntiamo anche e soprattutto a farvi avere le giuste e corrette informazioni tecniche in merito a tutti quegli strumenti che possono e devono essere utilizzati per la lavorazione del legno. Il nostro fine ultimo è quello di darvi un ventaglio completo di informazioni che sovente sono tabù per alcuni, mezze nozioni per altri. 
Purtroppo al giorno d'oggi pochi sono coloro che conoscono veramente ciò che il mercato propone. Ecco perchè QUI puoi trovare tutto quello che ti serve, dalle nozioni tecniche agli oggetti di manovalanza, per realizzare le tue idee.

Vogliamo semplicemente mettere a tua disposizione quello che l’esperienza, maturata negli ultimi trent’anni nel mondo della lavorazione del legno, ci ha trasmesso. 
Per far questo abbiamo raccolto in un unico SITO INTERNET tutto il nostro sapere. Qui si convoglia la richiesta e l’offerta, le domande e le risposte. 
Non solo una consulenza commerciale, ma un contatto per un’informazione tecnica chiara e trasparente, una ricca gamma di utensili ed attrezzature da noi testate e collaudate, nonché un costo corretto e competitivo! 




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lunedì 23 febbraio 2015

La tornitura come un sapere artigiano...

Dopo aver scritto vari articoli sul pirografo e su tutte quelle tecniche più utilizzate in pirografia, ci avventuriamo in un'altra branca della lavorazione del legno.
Oggi, infatti, parliamo di tornitura.

La tornitura, intesa in maniera generale, è un processo di produzione industriale ottenuta per asportazione di truciolo. Essa viene definita da un moto rotatorio del pezzo e un moto per lo più rettilineo dell'utensile.
Il tagliente dell'utensile penetra nel materiale del pezzo e ne stacca la parte in eccesso (ovvero il sovrametallo) formando così un truciolo.

La macchina utensile usata per la tornitura è il tornio (per maggiori informazioni su modelli di macchine, prezzi e altro ancora vai su Noitools).

Le principali differenze tra la tornitura, la fresatura e la foratura è che in queste ultime due l'utensile possiede un moto rotatorio.

In altre parole la tornitura del legno è un processo nel quale un pezzo di materiale viene lavorato – con l’ausilio di un tornio – asportando con un utensile il materiale in eccesso, al fine di modellarlo o di creare decorazioni.

La tornitura è utilizzata ampiamente nella lavorazione di metalli, ma anche per la pietra e il legno.

Soffermandoci su quest'ultimo aspetto a Torino, da qualche tempo, è nata la scuola di tornitura. L'iniziativa ha preso il via dalla NOITRE srl che unitamente al maestro Richard Coter hanno avviato una serie di lezioni teorico-pratiche con grande coinvolgimento degli allievi.

Richard Coter è un tornitore italiano che si è avvicinato al mondo della tornitura del legno casualmente: vedendo un filmato su youtube ne è rimasto ipnotizzato. Dopo aver frequentato un corso da un tornitore professionista, Coter ha iniziato un vero e proprio cammino di crescita.

Coter ama realizzare scatole e natural edge e predilige utilizzare legni comuni e impreziosirli con dettagli in legni particolari. Da qualche tempo è diventato docente di tornitura per la scuola d’Arti e Mestieri Ricchino che ha sede a Rovato, in provincia di Brescia, e spesso approda a Torino per altri corsi.

Il corso di introduzione alla tornitura organizzato da Noi Tools di Torino nella nuova scuola con sede in via Taricco 7 ha un ampio programma. Si parte dall'introduzione alla macchina e suoi accessori; passando per la sicurezza; gli strumenti e loro uso e affilatura. Senza certo tralasciare la tornitura lungo vena; lo scavo di testa; la tornitura e scavo di traverso: i mandrini e varie tipologie di fissaggio e varie tipologie di texturizzazione.

La tornitura è una vera e propria arte che riguarda la lavorazione del legno.
Come tutte le azioni artigiane, è investita da una forte passione verso il materiale che si utilizza. Infatti, lavorare al tornio significa essenzialmente condividere un certo sapere artigiano, significa trasmettere la propria passione per la lavorazione del legno.


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lunedì 16 febbraio 2015

Le punte del pirografo e le relative funzioni

Settimana scorsa abbiamo scritto cos'è un pirografo e come si usa. Abbiamo messo in luce l'arte della pirografia e abbiamo svelato dei piccoli segreti per il corretto utilizzo. Oggi entriamo nel cuore della "disciplina". Infatti, a seconda del pirografo che si sceglie il "parco pennini" può essere veramente vasto.

Ad ogni modo possono essere raggruppate in tre gruppi fondamentali: 

- da disegno, 
- da scrittura,
- da ombreggiatura.

Quest'ultima categoria, ovvero quella delle punte da ombreggiatura è decisamente quella più specifica, tuttavia le altre categorie si intersecano notevolmente.
Ad esempio le punte da disegno possono anche essere usate al posto di quelle da scrittura mentre quelle da scrittura possono anche essere usate come punte da disegno. Inoltre i pennini da disegno possono essere usati per rendere delle sfumature.

Ma ora passiamo al dettaglio dei tre gruppi e partiamo dai pennini da disegno.

Le punte a coltello hanno una forma molto simile, per l'appunto, ad un coltello o ad una testa di lancia.
Essendo molto sottili sono ideali per ottenere linee fini e la loro forma permette di avere linee sottili e continua anche traverso vena. 
Inoltre se usate di piatto possono anche fungere da punte per ombreggiature.
Queste punte funzionano molto bene quando vengono tirate verso il corpo. Per questa ragione potreste dover girare continuamente il supporto su cui state pirografando in modo da averlo sempre in una posizione vantaggiosa. Per tratti piccoli e molto precisi è bene usare il mignolo come supporto. 

Usi consigliati: per creare linee fluenti è indispensabile ruotare la penna tra le dita. Ricorda che la punta a coltello può descrivere linee molto fini e nette ed è possibile creare ombreggiature con linee incrociate, dritte, a puntini. Non dimenticare poi il lettering: può essere usata per lettere 3d medie o grandi. A causa della sua forma è difficile effettuare curve molto strette e lettere come la ‘’O’’.

Le punte ad ansa.

Queste sono punte semplici, adatte a chi si affaccia sul mondo della pirografia.
La punta ad ansa è molto simile ad una matita, ha una testa a punta o arrotondata la quale permette di andare in ogni direzione  sulla superficie. 
Ciò la rende ideale per scrivere o per tracciare cerchi e curve strette e per riempire piccole aree creando delle ombreggiature.

Quando si usa questa punta la mano può poggiare sul pezzo come se si stesse scrivendo normalmente (ovviamente il discorso non vale se si sta lavorando su una tornitura).
Essendo un pennino che "fluttua" sulla superficie piuttosto che attraversarla come la punta a coltello, ha la capacità di muoversi in ogni direzione.

Il pennino ad ansa stretta è quello più sensibile alla bruciatura iniziale, è quindi fondamentale allenarsi ad ovviare a questo problema. E' necessario tenere una velocità costante per avere una linea omogenea, provare a variare la velocità per vedere l’effetto finale.
Se le linee sono disomogenee provare a ripassarle e notare come il pennino comunque lavori meglio lungo vena piuttosto che traverso vena.

Il pennino ad ansa stretta avendo una superficie più ampia e piatta della punta a coltello tende a "sedersi" di più sul legno, richiede quindi un controllo maggiore per tracciare linee nitide e pulite. Ciononostante è la punta più immediata e quindi adatta ad un neofita.

Le punte da scrittura.

Queste presentano una sfera all’estremità che permette, su legno particolarmente compatto, un tratto uniforme in ogni direzione. Possono anche essere usate come punte da disegno.
I difetti sono dati dal fatto che le punte più piccole non rispondono bene se usate traverso vena e quelle più grandi non sono per niente facili da scaldare.

Le punte per ombreggiature.

Fondamentalmente sono punte piatte, più o meno larghe. Tendenzialmente hanno due forme: squadrata o stondata; la scelta dell’una rispetto all’altra è determinata solo dal tipo di lavoro che devono andare a svolgere.

Queste punte hanno la funzione di bruciare aree più o meno vaste. Sono anche particolarmente indicate per creare ombreggiature sfumate che si ottengono sovrapponendo delicatamente strati di bruciature.

I movimenti effettuabili con questa punta sono sostanzialmente due: verso se stessi e laterale. La scelta del movimento dipende dal disegno, ovvero dall’effetto che volete rendere e dal gusto personale. Inoltre, data la superficie del pennino non è nemmeno indispensabile seguire l’andamento della venatura.



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lunedì 9 febbraio 2015

Pirografo e pirografia: ecco tutto quello che bisogna sapere!

Il pirografo è una macchina che sfrutta corrente elettrica per scaldare la lancia del pirografo stesso. E' formato da un cavo di alimentazione, un trasformatore regolabile, una "penna" e infine dalle punte intercambiabili. E' uno strumento che utilizza anche notevoli quantità di calore raggiungendo temperature importanti. 

È quindi fondamentale lavorare in uno spazio il più possibile sicuro. Se si lavora in casa (es. il tavolo della cucina) è bene procurarsi un pezzo di compensato da usare come protezione per il mobile che ci fa da supporto.
Per quanto riguarda la sicurezza per le dita è importante sottolineare che, nonostante sia importante avere una buona posizione della mano per evitare scottature è anche vero che, non sono necessari guanti o altre precauzioni che avrebbe come unico risultato la drastica diminuzione della precisione.

Importante è sottolineare anche che, soprattutto nel caso della tornitura, se sono presenti dei residui di colla una volta bruciati col pirografo possono creare fumi molto nocivi, soprattutto le colle cianoacriliche che, chimicamente, fanno parte della famiglia dei cianuri. È anche bene non usare legni verniciati e MDF.

Per quanto riguarda il mantenimento del pirografo le accortezze sono poche e molto semplici: è importante, prima di spegnere il pirografo, portare la temperatura a zero e alzarla nuovamente solo quando l’apparecchio è già stato acceso.

Evitare di lavorare ad alte temperature per tanto tempo, fare delle pause di cinque minuti ogni mezz'ora circa in modo da dare al pirografo il tempo di raffreddarsi un po’.

La pulizia delle punte è fondamentale. Per pulire i pennini a coltello basta una lama di cutter. Per le altre si può usare carta vetro fine a sua volta carteggiata. Questo per prevenire l’usura eccessiva delle anse. 

La pirografia è una variante del disegno tradizionale e adotta gli stessi accorgimenti per poter essere confortevole e funzionale.

Se si pirografa su una superficie piana è molto importante che il piano da lavoro sia inclinato dai 25 ai 45° in modo che l’occhio sia perpendicolare alla superficie del disegno.

Quando si pirografa è fondamentale avere sempre a portata di mano un pezzo di carta vetro fine o, ancora meglio, una spugna abrasiva fine. Sull’ansa del pirografo, a causa del calore, si accumula un residuo di materiale che carbonizzandosi impedisce al pennino di scaldarsi adeguatamente e di continuare a bruciare il legno imprimendo efficacemente il segno nero.

Sebbene sia complicato non è impossibile correggere un errore. Molti usano la cartavetro ma non è il modo migliore per ovviare a un errore. È consigliabile usare un raschietto. La cartavetro tende a creare una superficie sporca che, anche se si interviene con una correzione successiva, rimarrà sempre visibile.
Usare un raschietto dà risultati molto più precisi perché si può lavorare in un’area molto ristretta senza toccare il legno circostante. Il raschietto può eliminare il legno in modo che non ci siano conche mentre la cartavetro può facilmente creare delle depressioni. 

Per trasferire un disegno su legno ci sono diversi metodi.

Il primo e più immediato è disegnare a mano libera direttamente sul legno. Una volta terminata la pirografia basterà una gomma per cancellare le linee di matita.

La cartacarbone, possibilmente quella di grafite, è un buon mezzo per trasferire un disegno. Tenetela in posizione con del nastro di carta e siate leggeri nel trasferire le linee. Tracce troppo marcate sono da evitare.

Una tecnica molto importante è la comparazione con griglia. Si disegna una griglia sull’immagine da ricopiare e una ingrandita o rimpicciolita sul supporto da pirografare. Quindi si indicizzano gli assi x e y e si ricopia il disegno.

La matita perfetta da usare direttamente sul legno è la 2b. Abbastanza scura da poter essere vista e abbastanza morbida da poter essere cancellata facilmente. 

Per far si che il pennino scorra con maggior precisione il supporto deve essere finemente carteggiato. È importante quindi spendere del tempo nella fase di preparazione del supporto. Carteggiando il legno con grane da 150 a 320 o 400 di otterrà una superficie perfettamente adatta al nostro scopo.

Il disegno deve essere orientato tenendo in considerazione le fibre del legno. Ad esempio un paesaggio orizzontale starà meglio se la venatura sarà orientata orizzontalmente.

Uno dei primi problemi che ci si ritrova ad affrontare è come fare ad avere una linea uniforme evitando il puntino nero all’inizio e alla fine della nostra linea. Ciò avviene perché il calore viene assorbito rapidamente appena tocca una superficie con una temperatura inferiore e porosa come il legno.
Una delle tecniche consiste nel toccare la superficie del supporto da pirografare con il pennino già in movimento con un gesto che ricorda l’atterraggio e la partenza di un aeroplano. 
Un’altra tecnica, probabilmente più efficace anche se più macchinosa, consiste nel soffiare leggermente sulla punta rovente in modo da abbassare leggermente la temperatura. 
L’ultima tecnica consiste nell’abbassare la temperatura del pennino scaricandola su un pezzo di scarto.

Ovviamente è anche questione di pratica e mano ferma, più sarete allenati migliore sarà la qualità della linea che traccerete. 

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